Il sistema DIR è stato progettato attentamente per essere efficace in qualunque situazione, non solo per le lunghe penetrazioni in grotta a miscele per cui è rinomato. Gli esploratori subacquei estremi, hanno da tempo capito che un sistema complicato peggiorerebbe le difficoltà e che l’equipaggiamento deve essere funzionale e non di impiccio; lo stesso si può dire per qualsiasi subacqueo o qualsiasi situazione.
Sfortunatamente, la maggior parte delle discussioni sul sistema si è focalizzata sulle penetrazioni profonde in grotta. Il sistema è incredibilmente flessibile, lo si può usare in grotta, in oceano, nei relitti e sotto i ghiacci; è ideale per immersioni tranquille sul reef a 10 m, per lunghe penetrazioni in grotta o per immersioni impegnative su relitti; è il sistema giusto sia in caso di visibilità zero che in caso di acqua cristallina.
L’approccio DIR non ha bisogno di essere modificato in funzione dei diversi ambienti. Infatti, il sistema non è stato sviluppato esclusivamente per l’immersione in grotta e i suoi dettami sono ben lontani dall’essere specifici per quest’uso.
La sua flessibilità è dovuta ad una ricerca molto attenta e ad una serie d’immersioni in differenti condizioni: Mar Baltico, Mar Rosso, Mar Mediterraneo, Oceano Atlantico, Oceano Pacifico, Grandi Laghi, Puget Sound, Canale di St. Lawrence. I subacquei DIR che s’immergono in acque fredde usano guanti e mute stagne gonfiate con argon, in acque gelide guanti stagni e sottomuta più spessi con argon e, a volte, riscaldatori elettrici. I subacquei di acque fredde usano moschettoni leggermente più grossi, ma per il resto, s’impiega esattamente lo stesso sistema sotto i ghiacci come in acque tropicali.