10/04/2012 – NOTTURNA A TAVERNOLA

10/04/2012 – NOTTURNA A TAVERNOLA

Continua l’avventura per raccogliere documentazione da inserire nel Progetto Galleria/Fondali puliti che presenteremo alla fine di Giugno. Come di consueto ci troviamo al covo alle 19.00, dove ci attende un Tato alquanto alterato (per non dire altro) per problemi di lavoro. Hanno risposto all’appello Tato, Foxed, Steve e Red 1 (oggi di turno come cronista della spedizione.) Fabri e Wally 67 hanno dato forfait per motivi personali. Nonostante le varie imprecazioni del Tato, riusciamo a caricare la NCD mobile in tempi ragionevoli e partiamo alla volta di Tavernola, e sembra, almeno stavolta, senza aver dimenticato nulla. (nonostante la mancanza della Badante, Fabri per gli amici). Raggiunto il molo sotto una copiosa pioggia, disponiamo il telo protettivo sopra il tetto delle macchine e ci cambiamo in tutta fretta. Con muta stagna indossata, possiamo spostarci all’esterno e completare l’assemblamento dell’attrezzatura, telecamera compresa.

 

Completata la vestizione e controllata l’attrezzatura, chiudiamo i gavoni nelle auto e ci muoviamo verso il molo. GUE EDGE seduti sulla banchina del molo e poi in acqua per flow check, bubbles check, e dispiegamento frusta. Tutto ok. Ci immergiamo per l’ancoraggio della boa alla sagola adiacente alla Ford Fiesta, con una visibilità discreta 2-3 mt, (molto meglio dell’ultima volta che si procedeva a vista) avanziamo seguendo la sagola sino a raggiungere il motore dell’idrovolante in buona formazione; Tato e Foxed davanti, Steve e Red1 dietro.

Red1, forse ancora arrabbiato per l’abbandono del suo fedele compagno nell’ultima immersione assieme). Tutto procede bene, arriviamo al motore a -30 mt. mentre Tato continua a riprendere a più non posso. Sul motore ci mettiamo a stella (almeno ci proviamo) ed a turno tocchiamo qua e là i vari pezzi meccanici, senza comunque smontare ed asportare nulla. Proseguiamo l’immersione risalendo lentamente e cercando vari spunti per le riprese; troviamo qualche bottatrice sonnolenta, qualche pesce sole e varie scardole. Solo più avanti Steve trova qualcosa di veramente interessante, un bel cartello arrugginito di Gelati Motta mezzo nascosto nella fanghiglia. Orgoglioso del proprio trofeo, Steve procede verso Tato che lo riprende mentre sventola il cartello come fosse una medaglia d’oro delle Olimpiadi. Abbandoniamo il cartello sul fondo, procediamo in formazione, ma ad un tratto Red1 resta oscurato ed abbandonato dalla propria torcia e passa abbastanza agilmente a quella di back-up. (forse un po’ rimpiango il mio ex fustino del Dixan con cui potevo compiere 3-4 immersioni senza ricaricare.) Continuiamo la lenta risalita sempre in cerca di qualcosa di insolito e raggiungiamo un Tubo di grosso diametro semi-riempito da fanghiglia. Tempo pochi secondi e Tato (da buon trumbè) si fionda all’interno per disostruire il tubo con tanto di telecamera al seguito. Io (Red1) curioso, mi appronto all’uscita del tubo ed a testa in giù cerco di vedere qualcosa all’interno, ma sono investito da un misto di bolle d’aria, schifezze e fango, per cui mi sposto e subito dopo esce Tato avvolto da una nube di fango preceduto dalla fidata telecamera (chissà come saranno venute le riprese.) Ripresa la formazione, procediamo verso la Madonnina e qui a turno procediamo alla pulizia della statua, chi con le mani e chi con lo spazzola trovata ai piedi della stessa. Tutto sotto l’occhio attento della telecamera. Siamo ormai in acqua da circa 50 minuti e con la temperatura di 8° C, per cui, di comune accordo, decidiamo di risalire tralasciando le risalite controllate previste nel GUE EDGE iniziale.

Raggiungiamo la Fiesta rispettando le dovute tappe, sganciamo la boa dalla sagola con qualche difficoltà, Red1 con i guanti da 5 mm. ha le dita un po’ congelate ed ogni piccolo movimento sembra uno sforzo titanico. Nonostante per ben due volte Tato cerca di togliere la boa a Red1 (o forse rimane inconsapevolmente impigliato), Red1 non molla e risale con la boa al seguito. Usciamo dall’acqua sempre sotto una pioggia incessante. Raggiungiamo le automobili, ci scambiamo le prime impressioni sull’immersione, sul nostro assetto, sul trim e procediamo allo smontaggio dell’attrezzatura ed al cambio del vestiario. Doveroso messaggino o telefonata alle proprie consorti (ci manca il solito bacio sulla fronte di W67) e via presso la più vicina pizzeria per rifocillarci, scaldarci e continuare con lo scambio di opinioni sull’immersione. Naturalmente non mancano la visione di alcune riprese della telecamera nonché commenti sulle stesse. Rientrati al Covo scarichiamo l’attrezzatura all’alba dell’una di notte, ci salutiamo e di sicuro non vorrei essere nei panni di Tato che dopo 4 ore dovrà partire per la Toscana (cosa si non si fa per passione “Underwater or not Underwater This is a problem”). Un saluto a tutti dal vostro reporter RED 1 (che per fortuna ha un altro lavoro che lo mantiene perché se dovesse continuare a scrivere per mangiare sarebbe già morto di fame).

 

Link al video dell’immersione: Tavernola – Molo – 10/04/2012 –  Link alle foto

RED 1