02/07/16 – SCOOTERING TO “THE FLOATING PIERS”

02/07/16 – SCOOTERING TO “THE FLOATING PIERS”

Non si sa mai bene come nascono certe idee balzane. Questa è nata da una battuta… del tipo “beh… traversate del lago ne abbiamo già fatte… perchè non andiamo alla passerella con gli scooters?!?” Detto… Fatto!

Ci troviamo al covo per le 13:00, leggermente in anticipo rispetto ai soliti orari, perchè temiamo un traffico più intenso del solito. Carichiamo il nostro Nautilus e via, direzione Tavernola Bergamasca. La nostra destinazione è il parcheggio degli autobus alla “Gallinarga” da dove abbiamo deciso di partire per navigare verso Sensole (Monte Isola BS). Con sorpresa troviamo solo un leggero aumento del traffico e raggiungiamo il parcheggio più velocemente del previsto. Purtroppo è completamente invaso da camper e siamo costretti a parcheggiare dietro a tre autobus. Montiamo l’attrezzatura e portiamo in acqua i sei scooters che utilizzeremo anche se siamo solo in quattro: Ando, Red1, Tato e Wally67. La traversata andata e ritorno (circa 3 Km.) è al limite della capacità dei nostri ADV 14 e così Red1&Wally ne porteranno uno al traino per sicurezza mentre, Ando e Tato, con gli Xk non avranno problemi. Soliti controlli per tutti, check pre-dive per Ando e Tato con i reb e siamo tutti in acqua

 

Canonico bubble check e si parte. Scendiamo a 15 metri in una visibilità davvero pessima che mi fa ringraziare la pianificazione descritta nel briefing. Due squadre nel tentativo di navigare tutti insieme, ala ad ala, sino alla sponda opposta ma libere di separarsi se necessario. Infatti, dopo pochi minuti di navigazione, proprio in quelli durante i quali si devono regolare le velocità dei diversi scooters, perdiamo la squadra di Ando e Wally67. Red1 ed io [Tato], ci fermiamo nel tentativo di individuare l’altra squadra ma poco dopo ripartiamo mantenendo la rotta decisa in precedenza, troveremo gli altri a Sensole. La navigazione procede bene senza interruzioni e, a parte l’apprensione che genera il rumore dei fuoribordo sulle nostre teste, la quota di 15 metri ci mette al riparo da qualunque imprevisto. Siamo proprio sulla fascia del termoclino per cui a tratti la visibilità migliora, ma l’acqua si raffredda improvvisamente per poi peggiorare, riguadagnando qualche grado esattamente quando si è inghiottiti da un banco di nebbia. Io e Red 1 procediamo spediti fianco a fianco, ed il mio sguardo non molla mai bussola e profondimetro se non per dei rapidi OK con la torcia. Red1 tiene il suo fascio sul corpo del mio scooter rendendomi semplice constatare la sua costante presenza senza dovermi girare. Dopo circa 29 minuti di navigazione, il naso del mio scooter impatta contro Montisola, che si presenta improvvisamente, impedendomi di rallentare adeguatamente. Abbiamo deciso di approdare un po più lontano dalla passerella, e percorriamo il tratto sottocosta che ci divide dal punto in cui vogliamo riemergere. Spegniamo lo scooter e risaliamo lentamente, con particolare attenzione visto la superficie trafficata. A 6 metri spariamo il pallone e risaliamo contro la parete sino ai due metri. Usciamo con circospezione e scopriamo di aver scarrocciato di circa una ventina di metri verso sinistra. Ando e Wally67 sono già fuori tra gli sguardi stupiti degli astanti. Lasciamo l’attrezzatura e saliamo sulla passeggiata lungolago per percorrere in muta la poca distanza che ci separa dalla passerella.

 

Quando la raggiungiamo diventiamo l’attrazione del momento… avremmo avuto l’imbarazzo di chiedere a qualcuno la cortesia di scattarci qualche foto con la GoPro e invece veniamo fotografati da diversi “walkers” della passerella. Anche il personale della sicurezza è incuriosito e stenta a crederci quando spieghiamo loro che siamo arrivati da Tavernola Bergamasca.

 

Il tempo di fare quattro foto e due battute con qualche passante e ci apprestiamo a lasciare la passerella quando Red improvvisa uno spogliarello sulle note della colonna sonora di James Bond. Si leva muta e sottomuta e… dalle tasche della stagna toglie le infradito tra lo sbigottimento di tutti noialtri. Di seguito la divertente sequenza.

Dopo questo siparietto lasciamo la passerella e percorriamo qualche metro per poterla fotografare dall’alto.

 

Il sole è caldo e poco si coniuga con il nostro abbigliamento, (a parte Mr. Red1-Bond che sembra stare bene 🙂 ) per cui ci dirigiamo velocemente al nostro punto di approdo e ci rinfreschiamo, prima di rivestirci dell’attrezzatura, con un refrigerante tuffo in acqua.

Soliti controlli e si riparte. Anche questa volta siamo costretti a separarci dopo pochi minuti. Sono di nuovo solo con Red1 che mi sta a fianco e che, con lo scooter di Foxed, viaggia un pò più veloce che all’andata. Correggo la velocità del mio XK e navighiamo velocemente verso la Gallinarga. Ogni tanto percepisco Red1 che canticchia allegramente e mi scappa un sorriso pensando alla goliardata appena realizzata. La visibilità viene interrotta frequentemente, come in precedenza, da banchi di sospensione. A causa della condensa nella muta ho più freddo che all’andata e percorriamo le ultime centinaia di metri ad una quota superiore… un pò più di calduccio a scapito della visibilità. Cosa che comporta un altro inevitabile impatto contro il declivio che si manifesta semplicemente apparendo dal nulla. Questa volta Red1 fa a tempo a gridare “TERRA !!!!!” ma il mio scooter colpisce di naso il fango sollevando un nuvolone che è apprezzabile nonostante la già scarsa visibilità. La sensazione che navigassimo più velocemente è confermata dal tempo di traversata: soli 26 minuti !!! Usciamo e scopriamo di aver centrato esattamente il punto d’ingresso. Recuperiamo faticosamente gli scooters sotto una selva di canne da pesca sopra le nostre teste. Ovviamente Red1 non può fare a meno di farsi fare uno scatto trionfale dell’arrivo.

 

Arranchiamo sullo scivolo sotto il peso dell’attrezzatura e raggiungiamo il Nautilus dove finalmente lasciamo i nostri fardelli. Poco dopo vediamo arrivare Ando e Wally67, che hanno mancato per pochi metri l’approdo verso destra. Wally ha traversato con un solo scooter che l’ha piantato proprio mentre percorreva il tratto sottocosta. Poco dopo siamo tutti insieme e carichiamo il furgone. Salutiamo Paolo che ha fretta di rientrare e torniamo allegramente verso il covo. Un’altra bella avventura targata NCD.

 

Alla prossima!

 

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TATO