Poco dopo mettiamo la testa fuori dall’acqua. Ma che succede? Dove siamo finiti? Non si vede nulla. Una fitta nebbia ci impedisce di orientarci. Decidiamo di continuare per qualche decina di metri tenendo la spiaggia sulla nostra destra. Finalmente dopo un paio di minuti il paesaggio diventa vagamente familiare, poi… eccola, la nostra auto ci aspetta. Usciamo dall’acqua dopo 170 minuti. Ben oltre il tempo pianificato ma ne valeva la pena. Portiamo fuori tutta l’attrezzatura. Tato malauguratamente posiziona il suo amato reb vicino alla porta posteriore dell’auto e chiama casa per rassicurare tutti che stiamo bene. La chiamata arriva oltre 90 minuti dopo il pianificato. La telefonata assorbe quasi completamente la sua attenzione. Per fortuna perché almeno non si accorge che il suo reb, incautamente abbandonato vicino all’auto rotola giù per le scale a causa di un leggerissimo ma sufficiente contatto con la portiera del furgone. Le misure dei gradini consentono al reb di fare una capriola completa ed armoniosa. Nessun rumore, nessun impatto violento. Solo un elegante gesto atletico quasi a suggellare la conclusione di una splendida e memorabile immersione. Affamati ci dirigiamo ad un bar in zona. Birra, panino e poi via nel traffico domenicale particolarmente intenso per la festività infrasettimanale.
Un bel ricordo, una parete da rivedere….. molto presto.
Guardando la carta nautica eccoli, nuovi itinerari si profilano ….
Armando Frugatta
P.s. In realta’ il reb ha rotolato rovinosamente lungo i tre gradini a causa della disattenzione di Ando (che apre le portiere come Peppone apre l’uscio della chiesa di Don Camillo) ma… tanto non e’ il suo! 🙂 [Tato il redattore]
GAS: 18/45 EAN 50 O2
RT 172 minuti
DEPTH: 60 metri
TEMP: 9°C
DISTANZA PERCORSA: +6,5 Km