08/04/17 – GHOST FISHING 9A RETE

08/04/17 – GHOST FISHING 9A RETE

Dopo che Daniele del gruppo Gruppo Sub Vallecamonica ci ha segnalato la presenza di una rete in corrispondenza del promontorio del Corno di Predore (zona Tavernola), Sabato 1 aprile ci siamo attivati per eseguire un’immersione di verifica, tesa al fine di localizzare la rete. Dopo averla filmata e geolocalizzata, abbiamo redatto una cartina con la sua posizione e abbiamo comunicato la presenza della rete e la nostra intenzione di volerla recuperare alla Guardia Costiera, trasmettendo una lettera al Capo Centro Sig. Diego Nolli, che si è immediatamente attivato per chiedere il supporto della Polizia Provinciale. Il Comando Provinciale ha prontamente comunicato la propria disponibilità per il recupero, la catalogazione e lo smaltimento che è stato quindi fissato per sabato 8 aprile 2017. Durante la settimana Fabrizio e Ando hanno provveduto, in assenza di Tato, alla ricarica delle bombole di trimix ed alla preparazione del materiale necessario per l’immersione, in modo che sabato pomeriggio tutto il materiale è già pronto per l’impiego. Ci si trova al covo per le 13:30 ed immediatamente è tutto un brulicante andirivieni mentre si carica furgone, si trasportano le ceste dell’attrezzatura e si verifica che ci sia tutto il necessario. Finalmente si parte direzione Lago destinazione Baia Surfisti, (Galleria di Tavernola).

Quando raggiungiamo la spiaggia dei surfisti, dopo aver parcheggiato il furgone nel solito modo piratesco, scarichiamo tutto il materiale insieme a Daniele, che è arrivato sul posto con il suo furgone. Mentre si monta l’attrezzatura, arriva anche la motovedetta della Guardia Costiera. Dopo i saluti di rito, Red1 (non senza aver verificato che le due squadre fossero pronte ed avessero ripassato il piano di azione) sale sulla loro imbarcazione con tanto di fischio per rendere onore alla “personalità di rilievo” a bordo, e si dirige verso il punto di immersione. In acqua scendono due squadre, la prima composta da Fabrizio, Armando e Ferruccio. La seconda formata da Daniele e Wally67. Entrambe le squadre partono dalla baia dei surfisti e, navigando in pochi metri d’acqua trascinati dagli scooters, raggiungono il punto dell’immersione.

Nel frattempo anche la pilotina del Comando Provinciale della Polizia di Bergamo ha raggiunto quella della Guardia Costiera, e Red1 trasborda (senza fischio), congiungendosi con l’equipaggio della Polizia. Il compito di Red1, Surface Manager della giornata, è quello di coordinare le squadre di superficie, in modo da ottimizzare la fase di aggancio – recupero della rete in completa sicurezza e di documentare le fasi di azione. Mentre i componenti in superficie ripassano i compiti, le due squadre subacque riemergono in prossimità del punto di immersione, e dopo un rapido scambio di battute, la squadra numero uno inizia l’immersione. Scendono seguendo il fondale e, complice probabilmente una leggera corrente e qualche minuto di troppo nella navigazione, intercettano la rete ben oltre la metà della sua estensione.

Come concordato eseguono una breve ripresa video e, una volta raggiunto il capo estremo, lanciano un pallone verso la superficie. Sulla cima di questo pallone Red1 fila dalla superficie una cima zavorrata, collegata alla sagola guida del pallone con un moschettone, che Wally e Daniele accompagnano verso il fondo fino a raggiungere l’asola predisposta dalla squadra uno, dove collegheranno la cima. Di nuovo la corrente presente anche in superficie, mette i bastoni tra le ruote all’operazione: infatti l’inevitabile scarrocciare dell’imbarcazione non consente alla squadra due di avere sufficiente cima per raggiungere il fondo. L’attardarsi di quest’operazione convince la squadra uno, che ha esaurito il tempo di fondo programmato, a lasciare il reel collegato alla rete e ad iniziare la propria procedura di risalita. Wally, che nonostante si sforzi per trascinare la cima verso il fondo, non riesce collegarla alla rete a causa dell’insufficiente lunghezza, improvvisa una soluzione impiegando uno spezzone di filo di ferro individuato sul fondo come prolunga di unione tra la rete e la cima. Soluzione che si rileverà efficace, e che risolve di fatto la situazione. Anche la squadra due, concluso il proprio compito, inizia la propria risalita portandosi a seguito il pallone di segnalazione utilizzato per la giuda della cima. Dalla superficie rilevano lo spostamento del pallone e, quando questa distanza diventa di diverse decine di metri, ed arriva in superficie il pedagno di conferma “squadre in sicurezza”, inizia come concordato il recupero della rete.

Mentre le due squadre rientrano verso la baia seguendo il proprio piano decompressivo, l’equipaggio della Polizia Provinciale, aiutato dalla Guardia Costiera in perfetta simbiosi, recupera la rete provvedendo ad un’abile e veloce bonifica della rete, asportandone con rapidi colpi di coltello e forbice i resti del pesce inutilmente catturato ed ormai putrefatto. Con soddisfazione viene comunque liberata dalle maglie della rete una povera vittima ancora viva (un Salmerino di circa 40 cm), che viene ributtata in acqua. Qualche attimo di smarrimento e riguadagna rapidamente la profondità. Terminato il recupero, Red1 torna sull’imbarcazione della Guardia Costiera e dopo aver salutato l’equipaggio della polizia, ritorna alla baia dei surfisti, giusto in tempo per vedere riemergere Fabri dall’acqua.

Poco dopo esce anche il resto delle 2 squadre (Ferru, Ando, Wally e Daniele). Red1 scende dall’imbarcazione e raggiunge il resto del gruppo. Si saluta e ringrazia il personale della Guardia Costiera, si carica tutto sul furgone e ci si dirige alla Marinetta per rifocillarsi con il meritato ristoro. Durante il breve tragitto informiamo il nostro Emerito Presidente (Tato ndr), che continua a supportarci moralmente da casa, che l’operazione è andata come programmato. Lui si complimenta e commenta …..”Vado matto per i piani ben riusciti”

Mentre sorseggiamo una birra e ci rifocilliamo con la pizza di Luca, è visibile la soddisfazione per aver contribuito a liberare il nostro lago dalla presenza di questo inutile e dannoso attrezzo da pesca. Facciamo ancora quattro chiacchere con Daniele e poi, dopo averlo salutato, si torna al covo dove scarichiamo tutto. Lasciamo il Nautilus davanti al covo senza parcheggiarlo perché domani ci accompagnerà alla prima giornata dall’edizione 2017 di Fondali Puliti.

Ma questa è un’altra avventura…

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Per l’articolo su l’eco di bergamo: clicca qui

Per l’articolo su il giornale di brescia: clicca qui (n.b. il giornalista ha sbagliato la località)

Collegamento al recupero 8° rete: clicca qui