Un cenno d’intesa e, dopo che Steve ha terminato di annotare i dati appena rilevati, ci salutiamo dandoci appuntamento alla #5. Tato e Wally procedono verso la #5 intorno ai 20 metri, mentre Ferru e Steve scendono verso la #4 che sta intorno ai 34 metri. Raggiunta la #5 Wally procede al rilievo di visibilità e, proprio mentre sta riavvolgendo lo spool “metrico”, si materializzano le torce di Steve e Ferru. Due gesti e Steve scrive la misura di visilibiltà e la temperatura comunicatagli da Wally. Appena il wet-note scompare nella tasca destra di Steve, gli scooters partono all’unisono verso la #6. Si profila la parete che, in questo punto, è davvero suggestiva….. in certi particolari sembra un’enorme pila di libri leggermente disallineati a formare dei “tetti” dove si frangono le bolle rilasciate dai baffi di scarico dei nostri erogatori. Raggiungiamo la #6 a 19 metri e Ferru pinneggia all’ indietro sopra un “vuoto” di circa altri 50 metri. Sembra un astronauta legato alla propria stazione da un’ombelicale. La visione scompare quando riavvolge rapidamente la bindella e torna a raggiungerci contro la parete. L’ultima annotazione e, dopo un rapido ok, giriamo la prua dei nostri scooters verso sud e partiamo decisi verso il punto d’ingresso che raggiungiamo senza mai fermarci. La risalita, molto lenta e molto più “attenta” del solito, ci vede guadagnare 10 cm alla volta sino ai 9 metri dove veniamo interrotti dall’avvistamento della nostra linea di arrivo. Qualche cautela sino alla superficie, che guadagnamo un metro al minuto e, con molta attenzione agli sforzi, concludiamo l’immersione. Ci cambiamo dopo aver sistemato l’attrezzatura nelle ceste e, caricati gli scooters sul portapacchi, rientriamo al covo non senza aver effettuato la consueta sosta per una birretta al solito punto di ristoro