La parete scorre alla nostra destra, riservandoci scorci davvero scenografici. Il calcare bianco, fustellato in modo certosino dalla natura, contrasta con l’acqua scura. Ci fermiamo un paio di volte in corrispondenza di piccoli terrazzi naturali che interrompono la parete dove, sotto il fango accumulato, scorgiamo alcuni residuati bellici. Dopo circa 45 minuti ci rendiamo conto di aver oltrepassato la zona della parete perchè la roccia verticale si trasforma in una franata estesa. Continuiamo ancora per qualche minuto sino a raggiungere il relitto di un’auto. Rapida e circospetta ricognizione e, dopo aver indugiato in corrispondenza di un cartello della Martini, torniamo sui nostri passi.